Cos’è lo spore trapping e perché è fondamentale per l’agricoltura moderna
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Lo spore trapping è la chiave per intercettare le malattie prima che colpiscano le colture. Ecco perché questa tecnica è diventata indispensabile per chi lavora in campo.
Un termine tecnico, una pratica decisiva
“Spore trapping” è un termine tecnico, ma il suo significato è immediato per chi lavora ogni giorno a contatto con le colture: intercettare le spore fungine prima che inizino a danneggiare piante e frutti. In italiano si può tradurre come “cattura delle spore”, ma è proprio il termine inglese quello più diffuso, sia nella letteratura scientifica. Perché? Perché il concetto di base è universale: riconoscere le minacce invisibili nell’aria, prima che si trasformino in infezioni.
Cosa sono le spore e perché vanno monitorate
Le spore sono particelle microscopiche prodotte dai funghi fitopatogeni. Possono restare sospese nell’aria, viaggiare con il vento e depositarsi sulle piante, innescando malattie come la peronospora, l’alternariosi o la ticchiolatura. Monitorarle significa sapere in tempo reale se un’aggressione è in corso, prima che appaiano i sintomi visibili. Significa anticipare l’infezione invece di inseguirla.
Il concetto è lo stesso di un radar meteo: se sappiamo che una perturbazione sta arrivando, possiamo proteggerci in anticipo. Lo spore trapping gioca lo stesso ruolo, ma in ambito agronomico.
Come si fa lo spore trapping oggi
Tradizionalmente, lo spore trapping veniva effettuato con strumenti passivi come trappole volumetriche o filtri d’aria manuali. Ogni giorno era necessario raccogliere il supporto, portarlo in laboratorio, osservarlo al microscopio, identificare le spore e stimarne la quantità. Un processo lento, costoso, soggetto a variabilità.
Con l’avvento di AISPOT, questo processo si è evoluto: dispositivi come SporeScout permettono di effettuare il campionamento in modo semplice e automatico, mentre sistemi come SporeFinder Pro (oggi in uso nei nostri laboratori, e disponibile per il mercato da autunno 2025) offrono un’analisi rapida e guidata dall’intelligenza artificiale. Il risultato? Lo spore trapping diventa uno strumento quotidiano, non un’attività specialistica relegata ai centri di ricerca.
Perché lo spore trapping fa la differenza
Catturare le spore aerodisperse permette di:
individuare precocemente le prime ondate di patogeni;
capire quali specie sono realmente presenti in campo;
programmare i trattamenti solo quando servono, riducendo l’impatto ambientale;
evitare i costi di irrorazioni inutili e abbassare il rischio di resistenze.
È un cambio di paradigma: si passa dalla “protezione a calendario” alla “protezione basata su dati reali”.
Per un’azienda agricola o un tecnico fitosanitario, questo significa avere più controllo, meno incertezza e una difesa più sostenibile.
Uno standard che diventerà normale
Proprio come oggi nessuno pianifica un’irrigazione senza considerare i dati meteo, nei prossimi anni sarà impensabile gestire una difesa fitosanitaria senza monitoraggio delle spore. Lo spore trapping non sarà più una pratica da laboratorio, ma uno standard quotidiano sul campo.
Con AISPOT, stiamo rendendo questo futuro accessibile: la tecnologia c’è, è pronta, ed è pensata per essere usata da chiunque, ovunque.
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