Come funziona SporeScout sul campo: il monitoraggio delle spore in pochi minuti

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2 gen 2025

02/01/25

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Basta pochi minuti per monitorare le spore direttamente in campo, senza strumenti complessi. Ecco come SporeScout semplifica tutto il processo.

SporeScout: come funziona
SporeScout: come funziona
SporeScout: come funziona

Un dispositivo tascabile che cambia le regole

SporeScout nasce da una semplice esigenza: monitorare la presenza di spore patogene direttamente in campo, senza attrezzature ingombranti o competenze tecniche avanzate. Fino ad oggi, la rilevazione delle spore richiedeva strumenti di laboratorio, operatori specializzati e tempi lunghi. Con SporeScout, bastano pochi minuti e un gesto semplice per iniziare un processo di diagnosi precoce ad alta precisione.

È uno strumento pensato per agricoltori, tecnici e cooperative: leggero, autonomo e intuitivo. Ma soprattutto, è progettato per essere usato dove serve, al momento giusto.

Come si usa: un processo in tre fasi

L’uso di SporeScout è estremamente semplice, ma dietro la sua facilità si nasconde una grande ingegneria.

  1. Inserimento della cartuccia – Ogni sessione di campionamento inizia con l’inserimento di una cartuccia sterile, dotata di QR code univoco per garantire la tracciabilità.

  2. Campionamento automatico – Una volta avviato, il dispositivo aspira l’aria circostante per un periodo prestabilito. Le spore presenti vengono catturate su un supporto adesivo interno. Il flusso è calibrato per massimizzare l’efficienza del prelievo anche in presenza di venti leggeri o umidità.

  3. Chiusura e invio – Terminato il prelievo, la cartuccia viene sigillata automaticamente. A questo punto è pronta per essere inviata ad AISPOT o analizzata in sede (quando sarà disponibile SporeFinder Pro in versione stand-alone).

Tutto il processo richiede meno di 10 minuti. L’operatore può quindi passare da un appezzamento all’altro, raccogliendo dati reali sul campo in modo estremamente efficiente.

Dove si posiziona: strategia e copertura

SporeScout funziona ovunque ci sia aria: non richiede alimentazione continua, né connessione. Può essere utilizzato in frutteti, serre, vigneti o campi aperti. La posizione di campionamento può essere strategica – ad esempio, in punti sensibili alla diffusione dei patogeni – oppure distribuita, per creare una mappa di rischio più ampia.

È anche possibile usare più SporeScout in contemporanea su diversi campi o varietà, mantenendo un’identificazione chiara grazie ai QR code. Questo lo rende ideale per consorzi, tecnici agronomi e strutture che seguono decine di appezzamenti.

Cosa succede dopo

Una volta completato il campionamento, le cartucce vengono raccolte e analizzate. Se si dispone di un laboratorio dotato di SporeFinder Pro, è possibile avere i risultati in autonomia. In alternativa, è possibile spedire le cartucce ad AISPOT, dove i nostri tecnici effettuano l’analisi con riconoscimento automatico delle spore.

Il report viene generato in formato digitale e reso disponibile entro 24 ore. Contiene le specie rilevate, e la quantità di spore per metro cubo campionate, utile per decidere se e come intervenire.

Perché è uno strumento che fa la differenza

SporeScout permette di trasformare un’intuizione – “forse ci sono spore in circolazione” – in un dato concreto e geolocalizzato. Questo consente di intervenire solo quando serve, ottimizzando la difesa fitosanitaria e riducendo l’impatto ambientale.

La sua forza è nella semplicità: chiunque può usarlo, ovunque. È lo strumento che mancava tra campo e laboratorio, tra intuizione ed evidenza.

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